LEGAL MARKETING

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Nella seduta del 31 gennaio 2014, in esecuzione dell’art. 65 della Legge 31 dicembre 2012, n. 247, il Consiglio Nazionale Forense ha ap­provato il nuovo codice deontologico, così modificando le disposizioni oggetto di questo commento. Le disposizioni del codice deontologico in materia di pubblicità ribadiscono fermamente il rispetto dei principi deontologici sul rispetto della verità, della trasparenza e della corret­tezza, della dignità e del decoro della professione ma fanno discutere e forse costituiscono il punto nevralgico del radicale cambiamento delle modalità di esercizio della professione forense che appaiono anacro­nistiche rispetto alle trasformazioni sociali ed economiche. Il rispetto dei principi deontologici sembrerebbe rivelare un ruolo eccessivamente conservatore del CNF che è chiamato a fare i conti con le nuove mo­dalità di esercizio della professione ed, in particolare, delle forme di pubblicità. Nel contesto storico odierno la concorrenza professionale è pressoché spietata specialmente in ambito legale data la presenza di numerosi addetti ai servizi legali e l’evoluzione della domanda impongono una profonda revisione dell’offerta di prestazioni e dell’organizzazione e struttura del lavoro, l’applicazione delle diverse strategie diventa, infatti, un elemento irrinunciabile per ogni professionista che intenda essere competitivo sul mercato italiano, come ben spiega nel presente prontuario l’avv. Alessandra Bregni. Il quadro dei valori costituzionali, ricordati nel testo, manifesta la specialità della professione forense, attraverso una serie di indici che non possono essere ignorati nella disciplina della professione di avvo­cato e sono imprescindibili per il corretto esercizio della stessa e di cui bisogna necessariamente ed inevitabilmente tenere conto quando ci si occupa dello spinoso campo della pubblicità. Possiamo quindi definire la pubblicità legale un’arma a doppio ta­glio? Essa si rivela utile, quasi fondamentale, ma per muoversi bene in questo terreno semi-arido bisogna utilizzare uno strumento chiamato “comunicazione”. Si sente parlare sempre di più dell’importanza della comunicazione nella vita personale e lavorativa, avere una “buona” comunicazione facilita indubbiamente le relazioni personali e professionali, migliorando la propria soddisfazione globale e riuscendo ad instaurare dei rapporti profondi e significativi con le persone che ci circondano. Ma cosa si intende quando si parla di comunicazione? Nel presen­te volume il dott. Francesco Di Fant, esperto in comunicazione offrirà delle dritte sulla comunicazione in ambito del “Legal Marketing” e consigli utili sul come farsi pagare dai clienti e riconoscere le menzogne. Ma quando parliamo di Legal Marketing cosa intendiamo? L’insieme delle strategie con finalità organizzative e promozionali, di cui uno studio legale può servirsi per implementare la propria attività, pubblicizzando i servizi offerti, allo scopo di acquisire nuovi clienti. L’innovazione tecnologica, l’evoluzione dei mercati e l’intervento del diritto comunitario fanno emergere problemi che, tuttavia, non do­vrebbero modificare in alcun modo la consolidata collocazione della professione forense nel ruolo di garanzia dei diritti dell’uomo. Una buona conoscenza di quelli che sono gli strumenti messi a di­sposizione dell’avvocato possono aiutare ad accrescere lo studio legale. Il concetto di studio legale “tradizionale” si fondava su di un concetto legato alla figura di avvocati che si occupavano, in particolare, delle attività coperte da riserva legale e solo in misura marginale svolgeva attività di consulenza o stragiudiziale. L’attuale scenario economico, politico, legislativo e sociale nel quale si muove la professione forense sta registrando una serie di mutamenti che hanno spinto il mercato verso una evoluzione competitiva. Lo sviluppo di un’adeguata pianificazione di marketing e comunicazione digitali rappresenta, ancora oggi, uno scoglio per molti studi legali, che scontano non solo un cronico ritardo rispetto ai colleghi d’oltreoceano, ma anche una manifesta inadeguatezza nel rispondere alle richieste di un’utenza più esigente ed evoluta, che padroneggia lo strumento web con crescente disinvoltura. Ci auspichiamo che questo volume sia di ausilio a tutti i professionisti che vogliono innovare la propria attività ed incrementare il proprio business.

Dott.ssa Francesca Corraro
Responsabile editoriale Admaiora

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