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MANCANZA DI PRESA IN CARICO DI UN MOTIVO DI GRAVAME IN GRADO D’APPELLO – CENSURABILITÀ NEL GIUDIZIO DI CASSAZIONE
Nella sentenza in commento (n. 2103/2025), la Suprema Corte penale ha ribadito che, in sede di legittimità, è censurabile la decisione in grado di appello in cui sia stata del tutto omessa la presa in carico di un motivo di gravame, non potendosi ritenere che la pronuncia reiettiva dell’impugnazione sia sorretta, sul punto, da motivazione implicita, quand’anche le ragioni a fondamento del rigetto possano ricavarsi dalla complessiva struttura argomentativa della sentenza.
Data:18 Febbraio 2025
POLIZIA GIUDIZIARIA – ACCESSO ALLE CHAT DEL CELLULARE DI PERSONA INDAGATA – NECESSITÀ DI PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO EMESSO DALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
Nella sentenza in commento (n. 1269/2025), la Suprema Corte penale ha chiarito che la polizia giudiziaria non può accedere ai messaggi presenti su un telefono cellulare della persona indagata/imputata in assenza di un provvedimento di sequestro emesso dall’autorità giudiziaria, anche se autorizzata dal soggetto medesimo.
Data:11 Febbraio 2025
SINISTRO STRADALE - DOVERE DI VIGILANZA E PRUDENZA DEL CONDUCENTE NEI CONFRONTI DEL TERZO TRASPORTATO
Nella sentenza commento (n. 46566/2024), la Suprema Corte penale fa chiarezza su quali siano i doveri di vigilanza e prudenza del conducente di un veicolo nei confronti del terzo trasportato. La vicenda trae scaturigine da un sinistro stradale che aveva cagionato il decesso del terzo trasportato. Più nel dettaglio, la conducente dell’autovettura a bordo della quale il deceduto viaggiava in qualità di passeggero sul sedile posteriore, mentre percorreva il tratto stradale teatro dell’evento, a causa dell’improvvisa comparsa di un cane lungo la carreggiata, perdeva il controllo del mezzo, andando a collidere contro una recinzione ivi esistente, determinando la morte del terzo trasportato.
Data:5 Febbraio 2025
CIRCOLAZIONE STRADALE – CONTRAVVENZIONE DI CUI ALL’ART. 187, COMMA 8, COD. STRADA – ACCERTAMENTO TOSSICOLOGICO
Nella sentenza in commento (n. 40680/2024), la Suprema Corte penale ha stabilito che non è configurabile la contravvenzione di rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato di alterazione psico-fisica ad uso di stupefacenti, di cui all’art. 187, comma 8, Codice della Strada in caso di inosservanza della scansione procedurale prevista dai commi 2, 2-bis, 3 e 4 del medesimo articolo.
Data:28 Gennaio 2025
TRASFERIMENTO DI RESIDENZA ALL’ESTERO – ADEMPIMENTO EX ART. 6 L. N. 470/1988 – NECESSITÀ DELLA DOPPIA DICHIARAZIONE PRESSO IL COMUNE DI RESIDENZA PRIMA DEL TRASFERIMENTO E PRESSO QUELLO DI NUOVA RESIDENZA.
Nell’ordinanza in commento (n. 29865/2024), la Suprema Corte ha ribadito che, anche in caso di trasferimento di soggetto all’estero, ai fini della nullità della notifica non è sufficiente che il destinatario deduca di aver curato gli adempimenti previsti dall’art. 6 l. n. 470/1988 per l’iscrizione all’AIRE in data precedente alla notifica stessa, atteso che tali adempimenti non sono sostitutivi di quelli, distinti e ulteriori, previsti dagli artt. 44, comma 1, c.c. e 31 disp. att. c.c., secondo cui il trasferimento della residenza, per l’opponibilità ai terzi in buona fede, va provato con la doppia dichiarazione fatta sia al Comune di residenza precedente (con indicazione del luogo di nuova residenza) sia a quello di nuova residenza.
Data:22 Gennaio 2025
ISTANZA DI RINVIO DEL DIFENSORE DEPOSITATA A MEZZO PEC – MANCATA VALUTAZIONE DA PARTE DEL GIUDICE – ANNULLABILITÀ DELLA SENTENZA
Nella sentenza in commento (n. 46825/2024), la Suprema Corte penale ha ribadito il diritto alla difesa del soggetto parte del processo e la corretta applicazione della normativa transitoria sul deposito telematico degli atti, annullando la decisione del giudice di seconde cure per omessa valutazione dell’istanza di rinvio per legittimo impedimento del difensore.
Nell’ordinanza in commento (n. 27106/2024), la Suprema Corte, pronunciatasi in merito alla c.d. clausola di salvaguardia, ha stabilito che siffatta clausola non può sanare la nullità di un contratto bancario che al momento della stipula preveda tassi usurari. La vicenda trae scaturigine da un contratto di locazione finanziaria avente ad oggetto un immobile stipulato tra una banca e un tomaificio, quale parte conduttrice.
Data:17 Dicembre 2024
CONTRATTO D’OPERA - RICHIESTA DI PAGAMENTO DEL CORRISPETTIVO DA PARTE DELL’APPALTATORE - ONERE PROBATORIO
Nell’ordinanza in commento (n. 25410/2024), la Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi in tema di contratto d’opera, ha stabilito che l’appaltatore che agisce in giudizio per il pagamento del corrispettivo pattuito ha l’onere di provare il fatto costitutivo del diritto di credito oggetto della sua pretesa e, quindi, di aver esattamente adempiuto la propria obbligazione conformemente al contratto e alle regole dell’arte.
Data:3 Dicembre 2024
CONTRATTI BANCARI - PLURIMA INTESTAZIONE DEL CONTO CORRENTE - FACOLTÀ DI OPERARE SEPARATAMENTE SUL CONTO - CONFIGURABILITÀ
Nell’ordinanza in commento (n. 25243/2024), la Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi in tema di conto corrente bancario cointestato a più persone, ha ribadito che la facoltà per gli intestatari di compiere operazioni anche separatamente non può essere presunta solo per il fatto della comune intestazione, ma va espressamente menzionata nel contratto attraverso il rispetto di rigorosi requisiti formali, in quanto l’esigenza formale che caratterizza i contratti bancari, ai sensi dell’art. 117 del d.lgs. n. 385/1993.
Data:26 Novembre 2024
COMPRAVENDITA IMMOBILIARE - CONTRATTO PRELIMINARE PRIVO DEI DATI CATASTALI - CONSEGUENZE
Nell’ordinanza in commento (n. 28099/2024), la Suprema Corte si è pronunciata in merito alla validità del contratto preliminare di vendita di un immobile senza indicazione dei dati catastali. Nel caso che ci occupa, il giudice di prime cure aveva disposto in favore della parte promittente acquirente di una unità immobiliare - che aveva convenuto in giudizio la parte venditrice per non essersi presentata innanzi al notaio per la stipula del rogito - il trasferimento dell’immobile oggetto del giudizio ai sensi dell’art. 2932 c.c.; decisione confermata anche in secondo grado.
Data:19 Novembre 2024
IMPUGNAZIONI CIVILI - FALLIMENTO DELLA PARTE DOPO LA SENTENZA DI PRIMO GRADO - NOTIFICA DELL’ATTO DI APPELLO AL PROCURATORE ANZICHÉ AL CURATORE - CONSEGUENZE
Nell’ordinanza in commento (n. 25230/2024), la Suprema Corte ha stabilito che qualora sia intervenuta la dichiarazione di fallimento della parte, nelle more tra la pubblicazione della sentenza di primo grado e la proposizione dell’appello, la notifica dell’atto di appello, effettuata presso il procuratore domiciliatario del fallito in bonis anziché nei confronti del curatore del fallimento, non è inesistente ma nulla, essendo ravvisabile un collegamento tra la figura del curatore e la persona del fallito, e, di conseguenza, in caso di omessa costituzione del fallimento, deve disporsene la rinnovazione.
Data:12 Novembre 2024
CONTRATTI DI FIDEIUSSIONE TRA CLIENTE E BANCA - MEDIAZIONE NON OBBLIGATORIA.
Nell’ordinanza in commento (n. 26363/2024), la Suprema Corte ha ribadito che le controversie relative ai contratti di fideiussione stipulati in favore del cliente di una banca non sono soggette, a pena di improcedibilità della domanda, all’esperimento del procedimento di mediazione
Data:5 Novembre 2024
FAMIGLIA - POTESTÀ GENITORIALE - PROVVEDIMENTI “DE RESPONSABILITATE” - REGIME ANTECEDENTE LA RIFORMA CARTABIA - TIPOLOGIA DI IMPUGNAZIONE ESPERIBILE
Nell’ordinanza in commento (n. 7311/2024), la Suprema Corte ha stabilito che il provvedimento di reclamo avverso il decreto del Tribunale dei minorenni avente ad oggetto la limitazione della responsabilità genitoriale - anche nel sistema normativo antecedente la c.d. riforma Cartabia (d.lgs. n. 149/2022) -, ha carattere decisorio e definitivo, in quanto incide su diritti di natura personalissima e di primario rango costituzionale ed è modificabile e revocabile soltanto per la sopravvenienza di nuove circostanze di fatto, risultando perciò impugnabile con ricorso straordinario per cassazione, ai sensi dell’art. 111, comma 7, della Costituzione.
Data:29 Ottobre 2024
GIUDIZIO CIVILE - ASCOLTO DEL MINORE - COMPETENZA TERRITORIALE
Nell’ordinanza in commento (n. 14121/2024), la Suprema Corte si è pronunciata in materia di competenza territoriale nel giudizio di ascolto del minore. Nel caso che ci occupa, i due genitori naturali di un minore - nato in costanza di matrimonio tra la madre e un altro uomo - chiedevano l’attribuzione al medesimo del cognome del padre biologico. La domanda veniva avanzata presso il Tribunale di Ivrea - nel cui circondario è compreso il Comune di Chivasso, luogo di residenza del minore - che aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale, ritenendo sussistente la competenza del Tribunale di Novara, luogo di nascita del minore; viceversa, il Tribunale di Novara riteneva che il giudice competente fosse quello di residenza del minore o tutt’al più quello nel cui circondario si trova l’ufficio dello stato civile presso cui è registrato l’atto di nascita del minore, nella fattispecie Tribunale di Vercelli. Veniva sollevato d’ufficio il regolamento di competenza.
Data:22 Ottobre 2024
PROVA CIVILE – CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO – NULLITÀ DELL’ELABORATO IN PRIMO GRADO – RIPROPOSIZIONE IN APPELLO
Nell’ordinanza in commento (n. 17118/2024), la Suprema Corte, in materia di consulenza tecnica d’ufficio, ha stabilito che la nullità dell’elaborato disposto nel primo grado di giudizio - per avere il C.T.U. utilizzato documenti irritualmente acquisiti, utili a provare i fatti principali -, va fatta valere con l’appello, determinandosi nella specie un vizio processuale che, ove non ritualmente impugnato, resta sanato.
Data:15 Ottobre 2024
PROVA CIVILE DOCUMENTALE - COPIA ANALOGICA DI DOCUMENTO INFORMATICO - DISCONOSCIMENTO AI SENSI DELL’ART. 23 C.A.D. - REQUISITI
Nell’ordinanza in commento (n. 23213/2024), la Suprema Corte ha stabilito che ai fini del disconoscimento della conformità all’originale di copia analogica di un documento informatico occorre una contestazione chiara, circostanziata ed esplicita, che concretizza con allegazione di elementi significanti la non corrispondenza tra realtà fattuale e realtà riprodotta.
Nell’ordinanza in commento (n. 24329/2024), la Suprema Corte si è pronunciata sulla differenza tra inesistenza e nullità della notifica di un atto giudiziario. La vicenda trae scaturigine dall’opposizione ad un decreto ingiuntivo emesso in favore di un Condominio per il pagamento di oneri condominiali. Soccombente sia nel primo che nel secondo grado di giudizio, l’opponente depositava l’odierno ricorso per cassazione, per aver la Corte di merito considerato inesistente la notifica dell’atto di opposizione in quanto effettuata presso i procuratori del Condominio opposto, senza alcun riferimento alla loro qualifica di difensori costituiti in giudizio.
Data:1 Ottobre 2024
BANCAROTTA FRAUDOLENTA – RAPPORTO TRA PENA PRINCIPALE E ACCESSORIA
Nella sentenza in commento (n. 34006/2024), la Suprema Corte penale ha ribadito e chiarito che la pena accessoria non deve necessariamente riprodurre la durata della pena principale stante la diversità di funzioni tra le stesse. La vicenda trae scaturigine dalla sentenza del Tribunale che condannava l’imputatoimprenditore alla pena di anni due e mesi quattro di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta, oltre che alla pena accessoria dell’inabilità ad esercitare un’impresa commerciale e dell’incapacità ad esercitare uffici direttivi presso un’impresa per la durata di anni cinque.
Data:25 Settembre 2024
PROCESSO CIVILE – DIFFERENZA TRA INCAPACITÀ A TESTIMONIARE DEL TESTE E INATTENDIBILITÀ
Nell’ordinanza in commento (n. 24158/2024), la Suprema Corte ha ribadito la differenza, nell’ambito di un giudizio civile, tra incapacità a testimoniare del teste e inattendibilità di quest’ultimo. La vicenda trae scaturigine dal giudizio instaurato dall’attore onde ottenere il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro intercorso tra il medesimo e una società titolare di un mandato di agenzia assicurativa